Friday, 30 October 2015

Italian

The Bull Romanus Pontifex (Niccolò V), 8 GEN 1455.

Sfondo

I regni di Portogallo e Castiglia erano state manovre per la posizione e il possesso dei territori coloniali lungo la costa africana per più di un secolo prima della "scoperta" di Colombo 'delle terre nei mari occidentali. Sulla teoria che il Papa era un arbitro tra le nazioni, ogni regno aveva cercato e ottenuto bolle papali in tempi diversi per sostenere le sue pretese, sulla base del fatto che le sue attività servivano a diffondere il cristianesimo.

Il toro Romanus Pontifex è un importante esempio della pretesa del papato di dominio spirituale di tutto il mondo e del suo ruolo nella regolazione dei rapporti tra principi cristiani e tra cristiani e non credenti "" ("pagani" e "infedeli"). Questo toro divenne la base per la successiva richiesta del Portogallo di terre nel "nuovo mondo", un diritto che è stata contrastata dalla Castiglia e il toro caetera l'Inter nel 1493.

Una traduzione in inglese di Romanus Pontifex è riportato di seguito, come pubblicato nei Trattati europei che portano sulla storia degli Stati Uniti e le sue dipendenze al 1648, Frances Gardiner Davenport, editore, Carnegie Institution di Washington, 1917, Washington, DC, pagg. 20 -26. Il testo originale in latino è nello stesso volume, pagg. 13-20.

Traduzione inglese

Nicola, vescovo, servo dei servi di Dio. per un ricordo perpetuo.

Il Romano Pontefice, successore del portatore chiave del regno dei cieli e vicario di Gesù Cristo, contemplando con la mente di un padre di tutti i diversi climi del mondo e le caratteristiche di tutte le nazioni che abita in loro e cercando e desiderando la salvezza di tutti , ordina sanamente e dismette su un'attenta riflessione quelle cose che egli vede sarà gradito alla Divina Maestà e sulla quale è possibile portare le pecore affidate da Dio nella singola piega divina, e può acquisire per loro il premio della felicità eterna, e ottenere il perdono per le loro anime. Questo crediamo sarà più certamente venire a passare, con l'aiuto del Signore, se ci concediamo favori adatti e grazie speciali su quei re e principi cattolici, che, come atleti e campioni intrepidi della fede cristiana, come sappiamo dalle prove di fatti, non solo frenare gli eccessi selvaggi dei Saraceni e di altri infedeli, nemici del nome cristiano, ma anche per la difesa e la crescita della fede loro e dei loro regni e abitazioni vincere, anche se situati nelle zone più remote a noi sconosciute , e sottoporli al loro dominio temporale, senza risparmio di manodopera e le spese, in modo che quei re e principi, sollevato di tutti gli ostacoli, possono essere il più animato al perseguimento di così salutare e lodevole opera.

Abbiamo ultimamente sentito, non senza grande gioia e soddisfazione, come il nostro amato figlio, la nobile personaggio di Henry, infante del Portogallo, zio del nostro carissimo figlio in Cristo, l'illustre Alfonso, re dei regni di Portogallo e dell'Algarve, calpestando in Sulle orme di Giovanni, della memoria famoso, re dei suddetti regni, suo padre, e molto infiammato di zelo per la salvezza delle anime e con il fervore della fede, come cattolico e vero soldato di Cristo, il Creatore di tutte le cose, e un difensore più attivo e coraggioso e campione intrepido della fede in Lui, è aspirato dalla sua prima giovinezza con la massima forza per causare il nome più glorioso di detto Creatore, da pubblicare, esaltato, e venerato in tutto il mondo, anche in i luoghi più remoti e sconosciuti, e anche per portare nel seno della sua fede nemici perfidi di lui e della con cui siamo stati redenti, Croce vivificante cioè i Saraceni e tutti gli altri infedeli di sorta, [e come] dopo la città di Ceuta, situata in Africa, era stato soggiogato dal detto re Giovanni per il suo dominio, e dopo molte guerre era stata condotta, a volte in prima persona, da detto Infante, anche se in nome di detto re Giovanni, contro la nemici e infedeli suddetto, non senza i più grandi fatiche e spese, e con i pericoli e la perdita di vite e di proprietà, e il massacro di moltissimi dei loro soggetti naturali, detto infante non essendo né indebolito né terrorizzati da tanti e grandi fatiche, pericoli , e le perdite, ma in crescita ogni giorno di più zelanti nel perseguire questo suo proposito in modo lodevole e pio, si è popolata di cristiani ortodossi alcune isole solitarie nel mare oceano, e ha causato chiese e altri luoghi pii da lì fondata e costruita, in che servizio divino viene celebrato. Inoltre, lo sforzo lodevole e industria della suddetta infante, moltissimi abitanti o abitanti di subacquei isole situate in detto mare, provenienti per la conoscenza del vero Dio, hanno ricevuto il santo battesimo, a lode e gloria di Dio, la salvezza delle anime di molti, la propagazione anche della fede ortodossa, e l'incremento del culto divino.

Inoltre, dal momento che, qualche tempo fa, era venuto a conoscenza della suddetta infante che mai, o almeno non nella memoria degli uomini, se fosse stato abitudine di navigare su questo oceano mare verso le coste meridionali e orientali, e che era così sconosciuta a noi occidentali che non avevamo una conoscenza certa dei popoli di quelle parti, credendo che sarebbe meglio compiere il suo dovere verso Dio in questa materia, se per il suo impegno e l'industria che del mare potrebbe diventare navigabile fino al indiani che si dicono di adorare il nome di Cristo, e che in tal modo egli potrebbe essere in grado di entrare in relazione con loro, e per incitarli per aiutare i cristiani contro i Saraceni e altri tali nemici della fede, e potrebbe anche essere immediatamente in grado per sottomettere alcuni popoli gentili o pagani, che vivono in mezzo, che sono completamente libero da infezioni dalla setta dei più empi Maometto, e di predicare e far essere predicato a loro il nome sconosciuto ma più sacro di Cristo, rafforzato, però, sempre per l'autorità regale, non ha cessato per venticinque anni passati per inviare quasi ogni anno un esercito di popoli dei suddetti regni con il più grande lavoro, il pericolo, e la spesa, molto veloci navi chiamati caravelle, di esplorare il mare e costa atterra verso il sud e il polo Antartico. E così avvenne che quando un numero di navi di questo tipo aveva esplorato e preso possesso di molti porti, isole e mari, sono finalmente venuti alla provincia di Guinea, e dopo aver preso possesso di alcune isole e porti e il mare adiacente a quella provincia, a vela più lontano sono venuti alla bocca di una certa grande fiume comunemente si crede di essere il Nilo, e la guerra è stata combattuta da alcuni anni contro i popoli di quelle parti, in nome di detta re Alfonso e del infante, e in esso molti isole in quella zona sono stati sottomessi e pacificamente posseduta, in quanto sono ancora posseduti insieme con il mare adiacente. Di qui anche molti Guineamen e altri negri, presi con la forza, e alcuni per baratto di articoli unprohibited, né da altro regolare contratto d'acquisto, sono stati inviati ai suddetti regni. Un gran numero di questi sono stati convertiti alla fede cattolica, e si spera, con l'aiuto della divina misericordia, che se tale progresso essere continuato con loro, sia quei popoli saranno convertiti alla fede o almeno le anime di molti di li da guadagnare a Cristo.

Ma poiché, come ci ha informato, anche se il re e infante suddetta (che con così tanti e così grandi pericoli, fatiche, e le spese, e anche con la perdita di tanti nativi di loro detti regni, moltissimi dei quali sono morti in quelli spedizioni, seconda solo dietro l'aiuto di questi indigeni, hanno causato quelle province da esplorare e hanno acquisito e possedeva tali porti, isole e mari, come sopra detto, come i veri signori di loro), temendo che gli stranieri indotte dalla cupidigia dovrebbe vela per quelle parti, e desiderando di usurpare per se stessi la perfezione, frutta, e la lode di questo lavoro, o almeno ostacolare, dovrebbe di conseguenza, sia per fini di lucro o per malizia, portare o trasmettere ferro, le braccia, il legno usato per la costruzione, e altre cose e merci vietate da effettuare agli infedeli o dovrebbe insegnare a quei infedeli l'arte della navigazione, per cui essi sarebbero diventati più potenti e ostinati nemici del re e infante, e la prosecuzione di questa impresa sarebbe o essere ostacolato, o sarebbe forse del tutto sicuro, non senza grande offesa a Dio e grande biasimo per tutto il cristianesimo, per evitare che questo e di conservare il loro diritto e il possesso, [il detto re e infante] in determinate sanzioni più severe poi espresso, sono vietate e, in generale, hanno ordinato che nessuno, se non con i loro marinai e navi e su pagamento di un certo tributo e con una licenza espressa precedentemente ottenuto da detta re o infante, dovrebbe presumere di navigare a dette province e agli scambi nei loro porti o pescare in il mare, [anche se il re e infante hanno preso questa azione, ma nel tempo potrebbe accadere che persone di altri regni o nazioni, guidati da invidia, cattiveria, o cupidigia, potrebbe presumere, in contrasto con tale divieto, senza licenza e il pagamento di tale tributo, per andare a tali province, e in province, porti, isole, e di mare, così acquisito, a vela, commerciali, e di pesce; e allora tra il re Alfonso e l'infante, che avrebbero in alcun modo soffrire se stessi da scherzare così con queste cose, e le persone presuntuose suddetti, molti odi, rancori, dissensi, guerre e scandali, al miglior offesa di Dio e il pericolo delle anime, probabilmente potrebbe e dovrebbe derivarne - Noi [pertanto] pesare tutto e singolare i locali con la dovuta meditazione, e notando che dato che avevamo in precedenza da altre lettere di nostri concesso tra le altre cose docenti libero e ampio alla suddetta Re Alfonso - di invadere, cercare fuori, cattura, sconfiggere e sottomettere tutto Saraceni e pagani di sorta, e altri nemici di Cristo dovunque collocati, ed i regni, ducati, principati, dominazioni, possedimenti, e tutti i beni mobili e immobili di sorta possedute e posseduto da loro e per ridurre le loro persone in schiavitù perpetua, e di applicare e appropriata per se stesso e dei suoi successori i regni, ducati, contee, principati, dominazioni, beni e merci, e di convertirli alla sua e il loro uso e il profitto - - avendo assicurato tale facoltà, il suddetto re Alfonso, o, con la sua autorità, la suddetta infante, giustamente e legittimamente ha acquisito e possedeva, e possiede il, queste isole, terre, porti, e mari, e lo fanno di destra appartengono e riguardano il suddetto re Alfonso ei suoi successori, né senza licenza speciale da re Alfonso ei suoi successori si ha qualsiasi altra anche dei fedeli di Cristo avuto diritto fino ad ora, né è con qualsiasi mezzo ora diritto legalmente immischiarsi con esso - in modo che il re Alfonso sé e suoi successori e il infante.may poter più zelo di perseguire e possono perseguire questo ricordo più pia e nobile lavoro, e degno di perpetua (che, dal momento che la salvezza delle anime, incremento della fede e rovesciamento dei suoi nemici può essere procurato in tal modo, che consideriamo un lavoro in cui la gloria di Dio e la fede in Lui, e la Sua repubblica, la Chiesa universale, sono interessati) a misura che, essendo state sollevate da tanto maggiore ostacoli, devono ritrovarsi sostenuti da noi e dalla Sede Apostolica con favori e grazie - noi, essendo molto pienamente informati di tutte e singolari i locali, fare, motu proprio, non a caso di re Alfonso o infante, o su la petizione di qualsiasi altra che ci viene offerto per loro conto in relazione a questa materia, e dopo matura riflessione, da autorità apostolica, e da una certa conoscenza, nella pienezza di potere apostolico, dal tenore di questi regali decreto e dichiarare che il suddetto lettere di docenti (il tenore della quale vogliamo essere considerati come parola inserita per parola in questi regali, con tutti e singolari le clausole in esso contenute) sono estesi a Ceuta e al suddetto e tutti gli altri acquisti di qualsiasi tipo, anche quelli acquistati prima della data di di dette lettere di docenti e di tutti quei province, isole, porti, e mari di sorta, che d'ora in poi, in nome di detta re Alfonso e dei suoi successori e del infante, da quelle parti e l'adiacente, e in le parti più lontane e remote, possono essere acquistati dalle mani degli infedeli o pagani, e che sono compresi nell'ambito delle suddette lettere di facoltà. E con la forza di questi e degli attuali lettere di docenti delle acquisizioni già fatte, e ciò che d'ora in poi dovrà accadere di essere acquisita, dopo essi sono stati acquisiti, lo facciamo per il tenore di questi regali decreto e dichiariamo hanno riguardato, e per sempre di a destra appartengono e riguardano, per il suddetto re e ai suoi successori e al infante, e che il diritto di conquista, che nel corso di queste lettere dichiariamo di essere esteso dai promontori di Bojador e di Não, per quanto attraverso tutto la Guinea, e al di là verso quella sponda meridionale, è appartenuta e riguardava, e per sempre di destra appartiene e riguarda, per il suddetto re Alfonso, i suoi successori, e il infante, e non ad altri. Abbiamo anche dal tenore di questi regali decreto e dichiarare che il re Alfonso ei suoi successori e il infante suddetta forza e può, ora e d'ora in avanti, liberamente e legittimamente, in questi [acquisizioni] e relativa a prendere eventuali divieti, statuti e decreti di sorta , anche quelle penali, e con l'imposizione di qualsiasi tributo, e smaltire e decretiamo che li riguardano come sulla loro proprietà e loro altri domini. E al fine di conferire un diritto più efficace e di garanzia che facciamo con il presente per sempre dare, borsa, e adeguato al suddetto re Alfonso ei suoi successori, i re di detti regni, e al infante, le province, le isole, i porti, luoghi e mari di sorta, quanti soever, e di che tipo quantunque essi sono, che sono già state acquisite e che avverranno in seguito da acquisire, e il diritto di conquista anche dai promontori di Bojador e di Não suddetti.

Inoltre, poiché questo è il montaggio in molti modi per il perfezionamento di un lavoro di questo tipo, permettiamo che il suddetto re Alfonso e il [suo] successori e l'infante, come anche le persone alle quali, o uno di essi, deve credo che questo lavoro dovrebbe essere commessi, può (secondo la concessione fatta al suddetto re Giovanni da Martino V, di felice memoria, e un altro concessione fatta anche a King Edward di memoria illustre, re degli stessi regni, padre di il suddetto re Alfonso, da Eugenio IV, di pia memoria, Romani Pontefici, i nostri predecessori) effettuare acquisti e le vendite di qualsiasi cose e merci e viveri di sorta, come non si sembrano in forma, con qualsiasi Saraceni e infedeli, in tali regioni.; e possono anche stipulare contratti, affari transact, affare, comprare e negoziare, e portare tutte le merci di sorta per il posto di quelli saraceni e infedeli, a condizione che siano non strumenti di ferro, il legno da utilizzare per la costruzione, cordame, navi, o qualsiasi tipo di armatura, e li può vendere a detta Saraceni e infedeli; e può anche fare, eseguire, o perseguire tutti gli altri e singolari cose [menzionate] nei locali, e le cose opportune o necessarie in relazione ad essi; e che lo stesso re Alfonso, i suoi successori, e il infante, nelle province, isole e luoghi già acquisito, e per essere acquisita da lui, può fondare e [motivo di essere] fondato e costruito eventuali chiese, monasteri, o altro luoghi pii di sorta; e può anche inviare verso di loro le persone ecclesiastiche di sorta, come volontari, sia secolari e regolari di qualsiasi degli ordini mendicanti (con licenza, tuttavia, dai loro superiori), e che tali persone possano rispettare il più a lungo essi vivere , e confessare di tutti coloro che vivono nelle dette parti o che vengono di là, e dopo le confessioni sono state ascoltate possono dare causa l'assoluzione in tutti i casi, ad eccezione di quelli riservati al suddetto vedere, e precetti salutare penitenza, e anche amministrare il sacramenti ecclesiastici liberamente e legalmente, e questo ci permettiamo e concedere ad Alfonso se stesso, e dei suoi successori, re del Portogallo, che entrerà in seguito, e alla suddetta infante. Inoltre, supplichiamo nel Signore, e con l'aspersione del sangue del Signore nostro Gesù Cristo, che, come si è detto, è concerneth, esortiamo, e come sperano per la remissione dei loro peccati precetti, e anche per questo editto perpetuo di divieto che più strettamente inibiscono, tutto e singolare i fedeli di Cristo, ecclesiastici, secolari e regolari di ordini di sorta, in qualunque parte del mondo in cui vivono, e di qualunque stato, grado, ordine, condizione, o pre- Eminenza essi sono, anche se endued con arcivescovile, episcopale, imperiale, reale, regale, ducale, o qualsiasi altro maggior dignità ecclesiastica o mondana, che non lo fanno con qualsiasi mezzo la presunzione di portare armi, ferro, legname da costruzione, e altre cose proibito per legge di essere in qualche modo portato alla Saraceni, ad uno qualsiasi degli province, isole, porti, mari e luoghi di sorta, acquisiti o posseduti in nome del re Alfonso, o situati in questa conquista o altrove, per i Saraceni , infedeli, o pagani; o anche senza licenza speciale da parte del suddetto re Alfonso ed i suoi successori e il infante, di effettuare o far essere merce trasportata e altre cose consentiti dalla legge, o per navigare o far navigato quei mari, o di pescare nel loro, o di immischiarsi con le province, le isole, porti, mari e luoghi, o uno di essi, o con questa conquista, o di fare qualcosa da loro stessi o un altro o altri, direttamente o indirettamente, da atto o consiglio, o per offrire qualsiasi ostacolo per cui il suddetto re Alfonso ed i suoi successori e il infante possono essere ostacolati da godere tranquillamente le loro acquisizioni e beni, e il perseguimento e la realizzazione di questa conquista.

E noi decreto che chi avrà violato tali ordini [incorrerà nelle seguenti sanzioni], oltre le pene pronunciate dalla legge contro coloro che portano le armi e altre cose proibite a qualsiasi dei Saraceni, che li vogliamo sostenere così facendo; se sono persone singole, essi incorrono la sentenza di scomunica; se una comunità o società di una città, il castello, villaggio, o luogo, quella città, il castello, villaggio, o luogo saranno quindi soggetti alla interdetto; e decreto abbiamo, inoltre, che i trasgressori, collettivamente o singolarmente, non deve essere assolto dalla sentenza di scomunica, né essere in grado di ottenere il rilassamento di questo divieto, per apostolico o di qualsiasi altra autorità, a meno che non è inizialmente hanno fatto a causa di soddisfazione per le loro trasgressioni ad Alfonso se stesso ei suoi successori e al infante, o sono hanno amichevolmente concordato con loro allora. Con [questi] scritti apostolici che ingiungono nostri Venerabili Fratelli, l'arcivescovo di Lisbona, ei vescovi di Silves e Ceuta, che, o due, o uno di essi, da solo, o di un altro o altri, tutte le volte che o uno qualsiasi dei loro sono tenuti da parte del suddetto re Alfonso ed i suoi successori e l'infante o di uno di essi, la domenica, e altri giorni di festa, nelle chiese, mentre una grande moltitudine di persone si riunirà lì per il culto divino, do dichiarano e denunciano da autorità apostolica che le persone che hanno subito dimostrato di aver sostenuto tali sentenze di scomunica e interdetto, sono scomunicati e interdetti, e sono stati e sono coinvolti nelle altre pene suddette. E noi decreto che essi anche causare loro di essere denunciati da altri, e di essere assolutamente evitata da tutti, fino a quando non ne hanno fatto soddisfazione per o compromesso le loro trasgressioni come sopra detto. I trasgressori devono essere tenuti sotto controllo da censura ecclesiastica, senza tener conto di appello, le Costituzioni apostoliche e le ordinanze e tutti gli altri le cose che in contrario. Ma in modo che le attuali lettere, che sono stati emessi da noi della nostra conoscenza certa e dopo matura deliberazione allora, come è sopra, non possono d'ora in poi essere impugnate da chiunque come fraudolente, segreto, o nulla, ci sarà, e dalle autorità , citato conoscenza e di potere, noi fare altrettanto con queste lettere, decreto e dichiarare che le suddette lettere e ciò che è in esso contenuti non possono in alcun modo essere impugnate, o l'effetto di ciò ostacolati o ostruite, a causa di qualsiasi difetto di fraudolenza, segreto o la nullità, nemmeno da un difetto del ordinaria o di qualsiasi altra autorità, o da qualsiasi altro difetto, ma che esse sono valide per sempre e otterranno piena autorità. E se qualcuno, con qualsiasi autorità, deve, consapevolmente o inconsapevolmente, tentare qualcosa in contrasto con questi ordini decreto che il suo atto è nullo. Inoltre, perché sarebbe difficile portare le nostre lettere presenti a tutti i luoghi di sorta, ci sarà, e da tale decreto dell'autorità che da queste lettere, che la fede deve essere dato come pienamente e in modo permanente le copie di loro, certificati sotto la mano di un notaio e il sigillo della vescovile o qualsiasi tribunale superiore ecclesiastico, come se tali lettere originali furono esposte o visualizzate; e noi decreto che entro due mesi dal giorno in cui le presenti lettere, o la carta o pergamena contenente il tenore della stessa, devono essere apposte le porte della chiesa a Lisbona, le sentenze di scomunica e le altre frasi in esso contenute sono legare tutti e singolari i trasgressori nel modo più completo se le presenti lettere erano state portate a conoscenza e presentato di persona e legalmente. Quindi lasciate che nessuno violi o con coraggio temerario contrasto con questa nostra dichiarazione, costituzione, regalo, borsa, appropriazione, decreto, supplica, esortazione, ingiunzione, inibizione, il mandato, e la volontà. Ma se qualcuno ha la presunzione di farlo, sia noto a lui che incorrerà l'ira di Dio onnipotente e dei beati apostoli Pietro e Paolo. Dato a Roma, presso San Pietro, l'ottavo giorno del mese di gennaio, l'anno dell'incarnazione del Signore 1454, e l'ottavo anno del Nostro Pontificato.

P. de Noxeto.

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